martedì 10 dicembre 2013

Fiaba di Nadia e Angelica

 L'amore Trovato

C'era una volta una ragazza, di nome Alexandra che viveva in una casa insieme alla sua famiglia. Suo padre la confinava nella sua stanza, perchè voleva proteggerla da un'eventuale delusione d' amore. Lei voleva invece uscire di casa e vedere il mondo.
Un giorno arrivò una colomba nella finestra della sua stanza, lei la prese sul polso, ma ad un certo punto si accorse che la colomba si era trasformata nella dea Venere. Disse che ormai doveva cercare marito e le diede una foglia d'argento, un braccialetto di fuoco e polvere di stelle.
Il giorno seguente Alexandra si fece passare per una suora e uscì dal castello. Durante il cammino incontrò
un falco che le chiese:
Dove vai? Verso il monte di smeraldo ?”
Alexandra non sapendo nemmeno cosa fosse, chiese:
Che cos'è? Dove si trova?”
Il falco le rispose che si trovava nel paese del principe William e che da lì poteva vedere tutto il paese dall'alto; Alexandra ringraziò e felice se ne andò.
Ma la sfortuna della povera Alexandra era tanta, infatti per arrivare al paese del principe William doveva mettersi alla prova...
Camminò per tutto il giorno e quando si fece sera, andò a riposarsi sopra un albero di pesche. Passò lì tutta la notte e quando si fece mattino continuò il suo cammino. Ad un certo punto arrivò davanti ad una foresta: la foresta di Azcaban, la foresta più terrificante che si può immaginare, chiunque entra non ne esce. Lei non lo sapeva, e così entrò. Dopo un po' di tempo che era entrata vide che il bosco era vivo, le piante sembravano tristi e tutte morte, ma in realtà avevano un'anima. Alle sue spalle volevano attaccarla, ma lei estrasse dalla sua tasca la foglia d'argento, come per magia tutto intorno a lei, diventò fiorito e verde; ogni albero o pianta da orribile e terrificante diventò meravigliosa e dolce e deliziosi animaletti cominciarono a popolare la foresta.
Alexandra uscì dalla foresta e continuò il suo tragitto.
Il falco tornò e si arrabbiò nel vedere che Alexandra era riuscita ad uscire dalla temibile foresta, tornò da Alexandra e le disse che doveva continuare dritta per arrivare al paese del principe William; lei ascoltò il consiglio e continuò dritta. Il falco non l'aveva ingannata, anzi, però sapeva che per arrivare al luogo in cui Alexandra era diretta, si doveva passare per il vulcano di Cast.
Quando arrivò davanti al vulcano, cercò di tornare indietro, ma la lava glielo impedì; si ricordò del bracciale di fuoco che le aveva regalato la dea Venere, se lo mise e venne protetta da tutto il fuoco e riuscì ad attraversare il vulcano. Ormai era sera e Alexandra era molto stanca, ma purtroppo non c'erano alberi intorno, c'era solo una distesa di assoluto vuoto sconfinato; lei si distese al suolo e si addormentò.
Stranamente però quando si risvegliò, non era dove si era addormenta, ma in un altro luogo sconosciuto a tutti, o quasi.... . Sentì una voce che chiamava aiuto. Provò a capire da dove venisse, ma ad un tratto non la sentì più, finché vide in lontananza un ragazzo che era rannicchiato in un angolino dentro una cella. Corse da lui e cercò di liberarlo, ma non ci riuscì. Quando il ragazzo si accorse di lei le disse che le chiavi si trovavano dentro il quadro fuori dalla cella. Lei le prese e lo liberò. Lui la ringraziò moltissimo e si presentò dicendo che si chiamava Simone, ed era stato intrappolato lì da una mago potentissimo. Lei, a sua volta, gli raccontò la sua storia e lui ne rimase affascinato. Le disse che l'unico modo che c'era per uscire era la polvere di stelle e lei la tirò fuori dalla sua tasca e la mostrò al giovane. Lui disse:
Come hai fatto? Sei straordinaria! Ora basterà cospargerla sopra di noi”.
Lei la lanciò in aria e ad un tratto milioni di piccole stelline luccicanti volteggiarono nell'aria; tutto cominciò a girare e Alexandra svenne. Quando si risvegliò non era sola: accanto a lei c'era Simone. Si rialzò di scattò e cominciò a correre mentre Simone si risvegliava e cominciò a seguirla. Non sapeva perché correva, ma era terrorizzata all'idea di potersi innamorare di lui. Lui invece era già innamorato e non voleva rinunciare al suo bellissimo amore. Ad un tratto lei si fermò. C'era qualcosa dentro di sé che non la lasciava proseguire, una forza dolce, ma aggressiva, morbida, ma dura e non riusciva a capacitarsi di tutto ciò. Lui la raggiunse. Camminarono insieme senza parlare e ad un tratto lei vide in lontananza il Monte di Smeraldo. Lei gli disse con esultanza:
Guarda ecco! C'è il Monte!”
Cominciarono a scalarlo. Quando arrivarono alla vetta era ormai sera. C'era una luna meravigliosa e delle stelle bellissime che facevano da cornice. Decisero di accamparsi lì per godere del meraviglioso spettacolo. Lei disse che non aveva mai visto una luna così bella e lui confermò, poi ci fu silenzio, si girarono l'uno verso l'altra contemporaneamente, lui le si avvicinò, le scostò i capelli e la baciò.

Nadia e Angelica