L'amore Trovato

Un
giorno arrivò una colomba nella finestra della sua stanza, lei la
prese sul polso, ma ad un certo punto si accorse che la colomba si
era trasformata nella dea Venere. Disse che ormai doveva cercare
marito e le diede una foglia d'argento, un braccialetto di fuoco e
polvere di stelle.
Il
giorno seguente Alexandra si fece passare per una suora e uscì dal
castello. Durante il cammino incontrò
un
falco che le chiese:
”
Dove vai? Verso il
monte di smeraldo ?”
Alexandra
non sapendo nemmeno cosa fosse, chiese:
”
Che cos'è? Dove si
trova?”
Il
falco le rispose che si trovava nel paese del principe William e che
da lì poteva vedere tutto il paese dall'alto; Alexandra ringraziò e
felice se ne andò.
Ma
la sfortuna della povera Alexandra era tanta, infatti per arrivare al
paese del principe William doveva mettersi alla prova...
Camminò
per tutto il giorno e quando si fece sera, andò a riposarsi sopra un
albero di pesche. Passò lì tutta la notte e quando si fece mattino
continuò il suo cammino. Ad un certo punto arrivò davanti ad una
foresta: la foresta di Azcaban, la foresta più terrificante che si
può immaginare, chiunque entra non ne esce. Lei non lo sapeva, e
così entrò. Dopo un po' di tempo che era entrata vide che il bosco
era vivo, le piante sembravano tristi e tutte morte, ma in realtà
avevano un'anima. Alle sue spalle volevano attaccarla, ma lei
estrasse dalla sua tasca la foglia d'argento, come per magia tutto
intorno a lei, diventò fiorito e verde; ogni albero o pianta da
orribile e terrificante diventò meravigliosa e dolce e deliziosi
animaletti cominciarono a popolare la foresta.
Alexandra
uscì dalla foresta e continuò il suo tragitto.
Il
falco tornò e si arrabbiò nel vedere che Alexandra era riuscita ad
uscire dalla temibile foresta, tornò da Alexandra e le disse che
doveva continuare dritta per arrivare al paese del principe William;
lei ascoltò il consiglio e continuò dritta. Il falco non l'aveva
ingannata, anzi, però sapeva che per arrivare al luogo in cui
Alexandra era diretta, si doveva passare per il vulcano di Cast.
Quando
arrivò davanti al vulcano, cercò di tornare indietro, ma la lava
glielo impedì; si ricordò del bracciale di fuoco che le aveva
regalato la dea Venere, se lo mise e venne protetta da tutto il fuoco
e riuscì ad attraversare il vulcano. Ormai era sera e Alexandra era
molto stanca, ma purtroppo non c'erano alberi intorno, c'era solo una
distesa di assoluto vuoto sconfinato; lei si distese al suolo e si
addormentò.
Stranamente
però quando si risvegliò, non era dove si era addormenta, ma in un
altro luogo sconosciuto a tutti, o quasi.... . Sentì una voce che
chiamava aiuto. Provò a capire da dove venisse, ma ad un tratto non
la sentì più, finché vide in lontananza un ragazzo che era
rannicchiato in un angolino dentro una cella. Corse da lui e cercò
di liberarlo, ma non ci riuscì. Quando il ragazzo si accorse di lei
le disse che le chiavi si trovavano dentro il quadro fuori dalla
cella. Lei le prese e lo liberò. Lui la ringraziò moltissimo e si
presentò dicendo che si chiamava Simone, ed era stato intrappolato
lì da una mago potentissimo. Lei, a sua volta, gli raccontò la sua
storia e lui ne rimase affascinato. Le disse che l'unico modo che
c'era per uscire era la polvere di stelle e lei la tirò fuori dalla
sua tasca e la mostrò al giovane. Lui disse:
”Come
hai fatto? Sei straordinaria! Ora basterà cospargerla sopra di noi”.
Lei
la lanciò in aria e ad un tratto milioni di piccole stelline
luccicanti volteggiarono nell'aria; tutto cominciò a girare e
Alexandra svenne. Quando si risvegliò non era sola: accanto a lei
c'era Simone. Si rialzò di scattò e cominciò a correre mentre
Simone si risvegliava e cominciò a seguirla. Non sapeva perché
correva, ma era terrorizzata all'idea di potersi innamorare di lui.
Lui invece era già innamorato e non voleva rinunciare al suo
bellissimo amore. Ad un tratto lei si fermò. C'era qualcosa dentro
di sé che non la lasciava proseguire, una forza dolce, ma
aggressiva, morbida, ma dura e non riusciva a capacitarsi di tutto
ciò. Lui la raggiunse. Camminarono insieme senza parlare e ad un
tratto lei vide in lontananza il Monte di Smeraldo. Lei gli disse con
esultanza:
”Guarda
ecco! C'è il Monte!”
Cominciarono
a scalarlo. Quando arrivarono alla vetta era ormai sera. C'era una
luna meravigliosa e delle stelle bellissime che facevano da cornice.
Decisero di accamparsi lì per godere del meraviglioso spettacolo.
Lei disse che non aveva mai visto una luna così bella e lui
confermò, poi ci fu silenzio, si girarono l'uno verso l'altra
contemporaneamente, lui le si avvicinò, le scostò i capelli e la
baciò.
Nadia
e Angelica